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GEOGRAFIA

02:59, Posted by ADVENTUREstudio, No Comment

La zona è limitata a nord dalla catena dei monti Alburni e ad est dal Vallo di Diano. Se ne fa derivare il nome da cis Alentum ("al di qua dell'Alento"), quantunque il fiume non ne segni più il confine.
L'ipotesi di una nuova provincia
All'inizio degli anni novanta fu proposta la costituzione di una sesta provincia [1]. campana, quella del Cilento e del Vallo di Diano, che avrebbe compreso tutti i comuni della provincia di Salerno oltre i confini del fiume Sele, oltre i confini comunali di Eboli, Olevano sul Tusciano, Montecorvino Rovella ed Acerno. Piuttosto lontana dall'essere realizzata, la nuova provincia ebbe anche la questione della scelta di un capoluogo. Le 4 candidate erano Vallo della Lucania (in posizione centrale), Agropoli (la più popolata, situata a nord), Sala Consilina (il centro maggiore del Vallo di Diano) e Sapri (centro principale del Cilento meridionale e maggiore nodo ferroviario). In quel periodo vi furono vari convegni (anche televisivi, in ambito regionale) che vedevano promotori della nuova provincia a 4 teste i sindaci delle 4 cittadine sopra citate, ma poi l'iter rimase de facto lettera morta. Più recentemente è stata lanciata una proposta, anche in forma di provocazione, di muovere il Cilento dalla Campania alla Basilicata, per farne una terza provincia lucana [2], dopo Potenza e Matera. La geologia del parco è marcata dalla compresenza di due tipi di roccia predominanti: il "Flysch del Cilento", ricco di colori e stratificazioni, che si ritrova in corrispondenza del bacino idrogeografico dell'Alento e sulla costa nord, e il calcare, ricco di cavità carsiche, proprio dei complessi montuosi interni (Alburno-Cervati) e della parte meridionale del territorio interssato dal Parco.
Il profilo orografico è ovunque marcato, spesso aspro. Poche e povere in estensione sono le zone pianeggianti, per lo più in corrispondenza dei fiumi principali, l'Alento sulla costa e il Tanagro nel Vallo di Diano. Altri fiumi del Parco hanno carattere torrentizio e corso nervoso, come il Mingardo, il Bussento e lo stesso Calore, affluente nel Sele a Nord del Parco, che ne ospita solo il tormentato corso superiore (Gole del Calore). Le cime più importanti sono: Cervati (1898 m, Alburni (1742 m), Gelbison, detto Sacro Monte (1705 m), Motola (1700 m), Monte Centaurino (1433 m), Cocuzzo (1411 m), Bulgheria (1224 m). La costa è bassa dal Sele ad Agropoli, e poi sul litorale tra Casal Velino ed Ascea; altrove, è alta, spesso crivellata di grotte e insenature.
Il territorio vanta una realtà paesaggistica unica e notevole, sia per quanto riguarda l'area del litorale che la circostante area collinare.La regione, caratterizzata da lievi alture, si affaccia direttamente sul mare talvolta con lento degradare, altre con salti di quota, esibendo punti panoramici unici nel loro genere: ciò rende quest'area uno degli ambiti più singolari ed affascinanti dell'insieme naturalistico e paesaggistico del basso TirrenoL'immediato entroterra, che presenta ambiti di spiccate caratteristiche rurali, è interessato dalla residenza e dalle attività legate all'agricoltura. In questa sezione troverete informazioni sulle meraviglie naturali di Acciaroli e del suo entroterra.

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